martedì 1 aprile 2008

È estate, Mapang! (6)


Tutto il quartiere dell’Arena era in tumulto.
L’assalto dei tifosi in difesa di Sbrego, al grido di «Nu con tì!», rientrava ancora nello svolgersi quotidiano degli eventi. La situazione era precipitata quando, con i resti della garitta dei Maestri dei Giochi, qualcuno aveva pensato bene di improvvisare un rogo sotto i piedi di arbitri e celerini appesi a bordo campo. Tempo dopo si scoprì che a farsi venire la brillante idea erano stati i veneziani, che con la scusa del Servaggio ne avevano approfittato per vendicarsi di antiche ruggini con gli arbitri veronesi. Al momento, però, poco importava chi fossero i responsabili di tanto casino, perché gli altoparlanti lanciarono l’inevitabile avviso: «Il derby Verona-Venezia», evento clou della giornata, valido per l’accesso ai play-off per lo scudetto di serie A, «è rimandato a data da destinarsi». A quel punto, entrambe le mannerbund del tifo veneto si erano scatenate nelle devastazioni. In poco, tutta l’Arena era in fiamme.
E la Federazione aveva reagito di conseguenza.
Davanti agli occhi sgranati di Mapang e Zivelianna, uno dei due elicotteri venne abbattuto da un razzo sparato dal tetto di una casa e scomparve alla loro vista per qualche secondo: subito un boato immane e un fumo nero si levarono nell’aria. Qualcosa vibrò sulla gamba di Mapang, che fece un salto e cominciò a spazzarsi i pantaloni con la mano, prima di rendersi conto che era solo una telefonata al microcell, che continuava a vibrare nel tascone dei combat.
Era Paolino il Matto, che aveva sentito notizia dei casini alla radio e chiedeva un rendiconto dal vivo.
«Per poco non te lo faccio dal morto, Paoli’! Sono appena sfuggito a un sicario della Confraternita!» rispose Mapang. «Che si dice a Padova?».
Zivelianna se lo guardò a bocca aperta: «Ma sei scemo più di lui?».
«Shh! Zitta che ti sente…».
«Che mi frega! Ti metti a fare salotto adesso?».
Mapang attaccò il microcell senza salutare e se lo rinfilò in tasca. «Ok, scusa. Allontaniamoci da qui e vediamo di raggiungere in qualche modo il Palazzo della Confraternita: prima diciamo "fine" a ’sta storia e meglio mi sento. Anzi, o diciamo fine entro stamattina, oppure sono fregato».
Cominciarono a camminare a buon passo verso ’Zaerbe, dove c’era un parcheggio di taxi, sia a ruote che fly. Stranamente lo trovarono quasi pieno, ma il sollievo passò subito, perché non c’era modo di arrivare a Giroaltro, visto che ormai tutta la cerchia interna della città era in allarme e ai mezzi era proibito muoversi se non per andare in periferia.
«Tutti i mezzi?».
«Tutti i mezzi pubblici. Per i privati non c’è un divieto esplicito».
«Bene!».
«Bene una sega! Quelli sparano a vista» replicò il tassista, e col mozzicone della sigaretta simulò il lancio di un razzo: «Ziuwonnn!».
Mapang e Zivelianna andarono a sedersi sulle panchine del giardino al centro della piazza. Fumarono anche loro una sigaretta, e dall’Arena arrivò un altro boato.
«Questo sembrava più vicino…» disse lei.
«Ma no, figurati… Sono…». Fu allora che videro il primo gruppo armato di bastoni e catene correre liberamente al centro della strada. Erano una trentina e cantavano uno strano inno in una lingua incomprensibile.
Zivelianna saltò in piedi: «E quelli?».
«Merda! Sembra una mannerbund di Esterni! Ma…».
«VISNUUU!!!».
Dai cespugli tutto intorno a loro sbucò fuori una decina di ragazzi dalla pelle scura. Gridando come pazzi si gettarono addosso a quelli che cantavano. In un attimo la strada divenne un campo di battaglia.
«Che fanno!» esclamò Zivelianna. «Ma non sono Esterni anche questi altri?». Quindi si alzò. «Andiamo a vedere».
«Cazzo fai, corri!» gridò Mapang prendendola per mano.
Un attimo dopo la panchina dove stavano seduti veniva distrutta da un cassonetto rivoltato dai rivoltosi.
Ma loro due già correvano lontano da lì.
(fine della sesta puntata)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Benvenuto caro Gabriele!
Complimenti. E grazie dell'onore,
Un abbraccio,
Carlo

°_°Morena°_° ha detto...

Complimenti per il blog! Ti linko subito sul mio...

Gabriele Marconi ha detto...

Grazie! Fa sempre piacere...