lunedì 17 novembre 2008

LE INCHIESTE SARDE DI NICOLA VERDE


Nicola Verde
Le segrete vie del maestrale

Hobby & Work - pp. 314

«Cheret andare a fundu, finzas a sa morte secada», ossia, in barbaricino, bisogna andare a fondo, fino a tagliare la morte. È una citazione dall’ultimo libro di Nicola Verde, ma anche del romanzo che l’ha fatto conoscere agli appassionati di giallo e noir, appunto Sa morte secada.
Già, perché l’ambientazione scelta per le storie di Verde è la Sardegna, per la precisione la Sardegna di fine anni ’60, «un pezzo di luna caduto nel Mediterraneo», come scrisse a suo tempo un sardo illustre, Giuseppe Dessì. Protagonista è il maresciallo Carmine Dioguardi, trasferito dalla natia campania in quella terra che i suoi pregiudizi immaginano piena di «selvaggi». Ma grazie alla sua voglia di capire comincia piano piano a comprendere questa cultura che non gli appartiene, a cavallo tra gli usi arcaici e una modernità che arriva portando qualche speranza e molta diffidenza. Una terra dove il mito parla ancora e, per decifrare i suoi enigmi, Dioguardi trova sempre un saggio, una strega o un’anima pura che gli facciano da tramite. Ma non sono racconti fantastici (anche se Nicola Verde con quelli ha cominciato, cioè con l’horror puro) bensì polizieschi di grande qualità: e di qualità italiana. Italiana la scrittura, il linguaggio (anzi, i linguaggi, visto che siamo in Sardegna) e la struttura, oltre che l’ambientazione. Nei racconti che compongono la raccolta Le segrete vie del maestrale, i crimini rasentano spesso la brutalità più feroce, elementare come la vita dei pastori e della gente che vive quella terra arcaica e cerca di capire i tempi nuovi che piano piano arrivano. E in quell’equilibrio delicatissimo, il maresciallo Dioguardi cerca di muoversi con delicatezza, ma senza fermarsi mai di fronte alle infinite difficoltà che può trovare uno straniero che ha addirittura bisogno di qualcuno che gli traduca le deposizioni dei rari testimoni.
Piano piano arriverà a distinguere la benevola ironia dal sarcasmo malevolo, l’indifferenza dalla saggezza di quella terra bellissima e arcana. Una terra ffascinante, per la cultura millenaria e magica, ma allo stesso tempo inquietante, ferina come la legge del lupo e dell’agnello. Ne è affascinato ma non si lascia affascinare e cerca di andare sempre a fondo (finzas a sa morte secada…), per assicurare i colpevoli alla giustizia.
Nicola Verde, con questo terzo libro di “indagini sarde”, si conferma tra i migliori scrittori italiani, non solo di genere, uno dei pochi che “si fa leggere” senza fuochi d’artificio e fa riflettere senza annoiare.
gm
(da AREA n. 140, novembre 2008)

mercoledì 12 novembre 2008

EDITORIA NON CONFORME A BIELLA

BIELLA: venerdì 28 novembre, ore 21
Museo del territorio (via Quintino Sella 59):
IO NON SCORDO





mercoledì 5 novembre 2008

TROVATO, GRAZIE LUCA, hai vinto

Grazie alle indicazioni di Luca, ho trovato il luogo della foto proprio sulla costiera amalfitana: è un hotel. Perciò, Luca, il romanzo è per te: mandami una mail e te lo faccio avere.