giovedì 19 febbraio 2009

"LE STELLE DANZANTI" DALL'8 APRILE IN LIBRERIA!

L’Impresa fiumana fu un sogno condiviso e realizzato. Uno slancio d’amore che non ha eguali nella storia. D'annunzio, sì, fu l’interprete ispirato di quello slancio, il Comandante, il Vate che guidò quella straordinaria avventura, ma protagonisti assoluti furono i tantissimi giovani che, disertando o scappando da casa, si riversarono nella città irredenta e là rimasero per oltre un anno. L’età media dei soldati che, da soli o a battaglioni interi, parteciparono all’Impresa fu di ventitré anni. Il simbolo di quell’esperienza straordinaria furono le stelle dell’Orsa Maggiore, che nel nostro cielo indicano la Stella Polare.





Gabriele Marconi
LE STELLE DANZANTI
Il romanzo dell'Impresa fiumana


Giulio Jentile (di Roma) e Marco Paganoni (di Bergamo) sono due giovani Arditi che hanno stretto una salda amicizia al fronte.
La storia vera e propria parte il 5 novembre 1918, a Trieste, dopo la Vittoria, quando Giulio e Marco vanno a trovare Daria, una crocerossina della quale sono entrambi infatuati, ferita durante una battaglia e ricoverata in ospedale a Trieste.
Dopo pochi giorni ognuno torna a casa propria, ma il disagio sociale e lavorativo vissuto dai reduci si trasforma presto in un’inquietudine che impedisce loro di tornare alla vita “normale”.
Marco litiga con il padre (il conte Paganoni) quindi lascia la villa e se ne va.
Giulio, che invece abita nel quartiere popolare di San Lorenzo, a Roma, decide di emigrare in Argentina, ma quando sta per imbarcarsi a Napoli ha una disavventura; la risolve insieme ad un ufficiale di Marina suo coetaneo e insieme partono per Fiume.
A Fiume, dopo un po’, ritrova Marco e Daria (siamo a febbraio 1920) che hanno fatto la sua stessa scelta.

(Fiume, rivendicata dagli italiani alla fine della guerra e negata dal Trattato di pace, è stata occupata da duemila volontari al comando di d’Annunzio, definiti “legionari fiumani”: sono granatieri, arditi e vari altri militari dell’esercito italiano, uniti a circa duecento uomini del Battaglione volontari fiumani, organizzato a Fiume dal capitano Nino Host-Venturi. Il capo del governo Nitti cerca di convincerli o costringerli a lasciare Fiume agli “osservatori internazionali”. Costringerà d’Annunzio alla resa, con le cattive, nel Natale del 1920).

Fiume è un calderone in ebollizione: patrioti, artisti, rivoluzionari e avventurieri d’ogni parte d’Europa affollano la città, chi in buona fede e chi per rimestare nel torbido. Il clima è rivoluzionario-libertino.
Dopo una prima avventura, Giulio si unisce agli uscocchi per allontanarsi da Fiume (ragioni d’amore): gli uscocchi sono i “filibustieri di d’Annunzio, ovvero legionari con il compito di rimediare nei modi più “creativi” i beni di prima necessità per la città; le azioni più remunerative le attuano piratando navi nel Mediterraneo.
A questo punto le strade dei due amici si dividono per un po’: Marco resta nell’entourage di d’Annunzio. Altri personaggi si aggiungono ai due: alla fine formeranno un gruppo affiatato.
Altre avventure, altre storie d’amore e di morte, nel clima ribollente di Fiume. Giulio tornerà e, aiutato dagli amici, salverà Marco da un grosso impiccio.
La situazione fiumana, intanto, precipita: ci avviciniamo al Natale di sangue, che segnerà la conclusione della storia.

18 commenti:

Ile87 ha detto...

Mi fionderò a comprarlo. :)

Gabriele Marconi ha detto...

brava! brava! brava! così si fa!!!

Anonimo ha detto...

comincio a prenotare una copia :)

raffaele

Anonimo ha detto...

Lunedi mattina chiamo per prenotarne qualche copia (una per me e le altre per i prossimi compleanni dei miei amici...)! Grande Gabriele!!!!!

Ile87 ha detto...

Ho fatto prima, l'ho prenotato :)

Anonimo ha detto...

Intervista per radioalzozero mercoledì prox? Ti chiamo.
Ferdinando

Anonimo ha detto...

non vedo l'ora!

Pasquale ha detto...

Ho letto il libro il mese scorso e l'ho fatto in un paio di giorni subito dopo averlo acquistato.
Da calabrese, e precisamente da "reggitano, mica catanzarisi!", son morto dalle risate leggendo il nomignolo "Cul'i papera" che Sasà Gennaro affibbia al sergente "dotato".
Ma a prescindere dalle alchimie linguistiche, davvero apprezzate dal sottoscritto, (leggere le varie espressioni e i vari dialetti dal toscano al calabrese, dal napoletano al romano e via dicendo, è davvero divertente e ti fa assegnare mentalmente una fisionomia ben precisa ad ogni personaggio della storia, tanto che sembra prendere forma davanti a te) il romanzo l'ho trovato davvero ben architettato e scritto. Ricco di momenti di suspense, di storie che si intrecciano tra loro, di nuovi personaggi che periodicamente entrano in scena sconvolgendo le certezze del lettore. Il tutto posto su una base storica davvero esaltante. Ne esce fuori un cocktail esplosivo che rende la lettura davvero piacevole e scorrevole, senza alcun dubbio.
L'episodio del bambino glassato è stata una delle altre cose che mi ha fatto ridere tanto, ricordando perfettamente quando tu, Gabriele, assieme a Marco ce l'avete raccontato una sera a cena dopo aver presentato "Io non scordo" giù da noi a Locri, tra pasta di casa e vino locale!
Per quel poco che servono ti faccio i miei complimenti per l'ennessimo ottimo romanzo prodotto, da me consigliato già a tutti gli amici e alcuni di questi lo hanno comprato e letto condividendo il mio parere in pieno.
Ti mando un saluto dalle terre calabre e mi auguro di vederti presto da queste parti...magari di nuovo assieme a Paganoni :)

Gabriele Marconi ha detto...

Ti ringrazio! Sarò a Locri il 27 agosto. Ci si vede?

Micol ha detto...

Incuriosita comprerò prestissimo questo libro. Una storia che è sempre ritornata nella mia vita dal momento che mia nonna era fiumana e mi parlava di quei tempi lontani con gli occhi che le brillavano....

Pasquale ha detto...

Si, ci si vede di sicuro. Ti ho contattato sempre io tramite FB per organizzare la serata del 27.
Stiamo organizzando e abbiamo chiesto al prof. Nisticò (di Soverato) di intervenire per fare un breve intervento prima della tua effettiva presentazione. E stiamo ultimando le locandine di cui poi se vuoi ti invierò copia.
Ci sentiamo e ci teniamo aggiornati comuqnue.
Un saluto dalle Calabrie!

Gabriele Marconi ha detto...

A prestissimo allora, Pasquale!

x Micol: l'hai poi letto il romanzo? fammi sapere e raccontami di tua nonna!

Anonimo ha detto...

Gentile Signor Marconi,
ho letto con piacere e divertimento “Le stelle danzanti” che ho trovato, lo consideri un complimento, di stile salgariano sebbene con una prosa ben più asciutta e precisa.

Ho tentato invano di recuperare copia del Suo “Io non scordo”: per professione (sono avvocato e mi occupo di diritto d’autore) e lombi paterni (il mio è giornalista ed autore sebbene saggista e biografo) ben so che spesso l’Autore si sente dire: “Ho cercato ma non ho trovato, non è che Lei ne ha qualche copia …”.
Nell’era di Internet e del print on demand, sono più realista: se Lei potesse mandarmi un “file” di “word” (e il “file” “pdf” della copertina?) con il testo di “Io non scordo” andrebbe bene lo stesso, anche se avere in mano il libro è tutta altra cosa.

La ringrazio, comunque, per la attenzione.

Le chiedo la cortesia di rispondermi mediante posta elettronica.


Cordialità.

Stefano Galli

Anonimo ha detto...

è vero ke lunedì 26 sarà a milano a presentare il suo libro??!!

Filippo Giovanni Maria Carraro ha detto...

Ciao Gabriele, sono il ragazzo che a Bassano ti ha chiesto dove hai trovato il materiale sulle serate ludiche fiumane.
Ho letto il tuo libro e l'ho trovato superbo.
Dimmi quando vuoi che io son pronto a venire, coltello tra i denti, a liberare nuovamente Fiume d'Italia!!!

Marco Cattalini ha detto...

Ciao Gabriele (mi permetto di darti del tu), ho finito di leggere d'un fiato "Le stelle danzanti" con grande soddisfazione. Poi ho pensato che anche a mio padre avrebbe fatto piacere leggerlo e non mi sono sbagliato. Mio padre è fuggito da Fiume da bambino, ma ricorda ancora bene l'atmosfera che si respirava in quella splendida città. Il suo primo commento è stato che il romanzo riesce a ricostruire molto bene quell'aria speciale che permeava la città irredenta. Poi la sorpresa, quando al telefono mi dice "...ed è bello poter leggere i nomi di gente che frequentava casa..." e allora scopro che Host Venturi era grande amico di mio nonno e che spesso era ospite dai miei...
Quindi un grazie, per il libro che hai scritto e per quello che ha saputo suscitare.

Cordialmente

Marco Cattalini

Gabriele Marconi ha detto...

Grazie a tutti per le belle parole...

@ Stefano Galli: come faccio a rispondere via posta elettronia se non ha lasciato l'indirizzo? Comunque "Io non scordo" si può trovare su www.raido.it
@ Mario Cattalini: grazie! Dì a tuo padre allora che sto scrivendo il seguito... Però è un "vent'anni dopo", alla Guerra civile spagnola, con legionari divisi tra nazionalisti e repubblicani... ma sempre uniti dall'antica amicizia.

Martina ha detto...

Nonostante il mio vivo interesse per tutto ciò che riguarda Fiume (il mio patrimonio genetico me lo impone!), non ero ancora venuta a conoscenza del suo libro "le stelle danzanti". Sapere che esiste anche un "romanzo" sull'impresa di Fiume mi incuriosisce molto.
Spero, quindi, che vederla di persona giovedì 2 dicembre a Biella mi convinca a comprare il libro e soprattutto a leggere di quest'argomento che di solito mi riempie di amarezza per come si è conclusa la vicenda storica.
a presto,
martina